Cinema

 

Tutto il bello dell’uomo "

è un film di Aldo Sinesio

 sulla Mafia 

girato nel 1962

soggetto 

Aldo Sinesio

Sceneggiatura

Aldo Sinesio Giorgio Bandini

e Mino Argentieri

direttori della fotografia

Franco Delli Colli e Marcello Gatti

montaggio di

Maria Schettino

musiche di

Piero Umiliani

 

" Apronsi ormai

le sotterranee porte

di quest’orrido avel

accio’ veda ciascun

come la morte

TUTTO IL BELLO DELL’UOMO

guasta e scompone "

con

 Blanche Cardinale e Dante Posani

Ferriccio De Ceresa  Lando Buzzanca  Mia Gemberg

 la partecipazione straordinaria di

Lilla Brignone

Una Sicilia viva e palpitante di verità che gli attori interpretano realisticamente come nella vita

Una Sicilia nella quale la gente nasce e vive da millenni osservando il  progresso del mondo senza

parteciparvi. Natalino il protagonista del film é un giovane solo contro la mafia che gli ha ucciso

Il padre e si ribella alla paura con un susseguirsi di immagini che mai sfiorano la retorica

E’ una denuncia non soltanto contro la violenza mafiosa ma è un grido di dolore che vuole

arrivare più in alto dove la mafia e la politica malavitosa ramificano la vicenda prende avvio

da quando il protagonista osa sfidare gli uomini che controllano la città Il suo migliore amico

 l’unico che abbia lo abbandonerà per paura la madre la sorella e il cognato non capiscono

la protesta del ragazzo. Unico spiraglio di luce l’avventura sentimentale con una straniera

nel meraviglioso palcoscenico della Valle dei Templi di Agrigento Basterebbe che Natalino

si rassegnasse come fanno gli altri che dimenticasse l’esistenza dei diritti  come quello sacrosanto

del lavoro perché il dramma potesse essere scongiurato Natalino invece come il protagonista

di un’antica tragedia greca va incontro al proprio destino Lo cerca e lo sfida il male trionfa

ancora una volta ma prima  di morire  ha lanciato alto il suo grido di rabbia e di dolore

denunciando i colpevoli ! Una Sicilia in cui l’uomo non può che  subire o morire !

Una morte morale... e fisica

Danilo Dolci

scrisse della Sicilia

 

 " Qui
Non c’è esperienza
di sommabilità

degli sforzi.
Qui
E’ difficile arrivare

a forme associative

Qui

Troviamo la morale

come chiusura "